Gentili senza cortile. «Atei forti» e «atei deboli» nella Sicilia centrale di Introvigne Massimo; Zoccatelli Pierluigi - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Gentili senza cortile. «Atei forti» e «atei deboli» nella Sicilia centrale

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Mentre la Chiesa è impegnata nel progetto del "Cortile dei Gentili", inteso ad aprire un dialogo con i non credenti disposti a un ascolto interessato seppure "da lontano" - della buona novella del Vangelo, le ricerche sociologiche evidenziano la presenza crescente di persone che si dichiarano a vario titolo atee, ostili o disinteressate alla religione. Questi "Gentili senza cortile" sono l'oggetto della ricerca che il CESNUR ha condotto nella Sicilia Centrale. Ne emerge un quadro dove gli atei "forti", in parte residuo di un ateismo ideologico del secolo XX, in parte frutto di campagne anti-religiose più recenti, costituiscono una piccola minoranza (2,4%), mentre più diffusi (5,0%) sono gli atei "deboli", disimpegnati e disinteressati a una religione per cui pensano che la vita di oggi - frenetica, spietata e che privilegia i rapporti sentimentali e il lavoro - non lasci più alcuno spazio significativo. Accanto agli atei "forti" e "deboli" un 63,4% di "lontani" continua a dichiararsi vagamente spirituale, religioso o anche cattolico, ma nello stesso tempo privo di un vero rapporto con la religione istituzionale. Il quadro - anche nella Sicilia Centrale - è quello dell'"età secolare" descritto dal filosofo Charles Taylor, dove l'opzione maggioritaria e di default per un giovane che si affaccia alla vita adulta è quella di rimanere lontano dalle Chiese e comunità religiose. Le Chiese possono ancora proporre con successo opzioni diverse.

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